Riceviamo e pubblichiamo la lettera redatta da un gruppo di operai della FCA di Melfi

«Il Sindacato ha l’obiettivo di rappresentare e tutelare i diritti dei lavoratori, di qualsiasi categoria produttiva.
Iscriversi serve ad avere un interlocutore che si erga a portavoce dei tuoi interessi e faccia valere i tuoi diritti attraverso varie forme e proteste, purtroppo questa premessa non è valida nello stabilimento FCA di Melfi che, grazie al non fare del sindacato, ha calpestato la dignità di noi lavoratori.
Siamo delusi. Pensavamo che il sindacato avesse dei principi, le RSA (rappresentanti sindacali aziendali) pensano solo a fare carriera e a fare i propri interessi (assunzione dei parenti, e carriere interne), sono politicanti da quattro soldi, un tempo non sarebbe stato cosi.
Avremmo potuto ottenere tanto, ma non hanno mosso un dito per risolvere i tanti problemi (carichi di lavoro, reparti non riscaldati/rinfrescati, fumi, dpi assenti, mancanza di controllo nel gestire la CDS).
La figura delle RSA è inerme; anche se qualcuno di loro vuole risolvere qualcosa, i segretari regionali placano gli animi di alcune RSA, rafforzando ancora di più il potere della FCA di Melfi.
Questo comportamento favorisce la parte corrotta del sindacato e rafforza il predominio dell’azienda, tutto ciò a discapito dei tanti lavoratori onesti.
Tale debolezza del sindacato è apparsa in maniera evidente, nei confronti della gestione Fiat di Sergio Marchionne, ma sopratutto rispetto al jobs Act e alla riforma del diritto al lavoro in Italia, cercando subdolamente d’introdurre un modello di rappresentanza diretta individuale del lavoratore nei confronti del datore di lavoro e quindi la fine dell’intermediazione sociale del sindacato stesso, accentuata ancora di più dal contratto CCSL che ha tolto il diritto di sciopero, unica arma per difendersi dal non voler migliorare le condizioni lavorative.
Tra noi lavoratori della FCA di Melfi c’è oggi una solitudine disarmante, rispetto all’indifferenza del sindacato verso problemi esistenti.
Per noi lavoratori, il sindacato può avere ancora una funzione importante e utile, a condizione che riesca a ricostruire una relazione autentica con i lavoratori e funzionale alla gestione dei bisogni, non vendendosi, senza tutelare la dignità del lavoratore.
Basta con i proclami da parte dei Segretari confederali “Alla FCA di Melfi si farà il terzo modello e avverrà l’elettrificazione dei modelli”, ben venga il lavoro, ma chiediamo condizioni lavorative migliori.
In altre parole, c’è sempre bisogno di produrre pensiero, interloquire con i lavoratori per la realizzazione della giustizia sociale che dovrebbe essere l’obiettivo fondamentale del sindacato».

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