DON TONINO BELLO

Nell’omelia di commiato dai suoi parrocchiani di Tricase scriveva:
“A cosa servono i discorsi? Serve la vita, serve l’ impegno, serve l’ amore, serve anche la sofferenza offerta al Signore”.

Cosa resta oggi di don Tonino a 22 anni dalla sua morte? «L’ unità tra gesti e parole; la passione per la vita; l’ amore per i giovani e i poveri. In un tempo, come il nostro, contrassegnato dal disincanto, dalle “passioni tristi”, dall’ individualismo e dal nichilismo, i valori testimoniati da don Tonino Bello sembrano cose di poco conto? In una società a capitalismo avanzato che produce povertà, frammentazione e guerre il suo richiamo a “farsi prossimo” non è un sapiente antidoto alla catastrofe sociale? In un contesto comunicativo che adotta prevalentemente un linguaggio virtuale e mass mediale nel quale le parole perdono il loro valore, la sua capacità di creare un linguaggio nuovo che diventa “lingua comune” per credenti e non credenti non è l’ inizio dell’ avverarsi del suo sogno?».

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