Asst di Lodi: un commento su altri due punti del contratto integrativo aziendale CCIA

Corrono tra alcuni dipendenti, non pochi, legittimi interrogativi riguardanti la mancata applicazione del CCIA sottoscritto nel mese di dicembre 2023 da quasi tutti sindacati meno FIALS-CONFSAL ed un altro sindacato cosiddetto confederale.

Riguardo la non sottoscrizione del CCIA abbiamo già precisato in un precedente articolo su questo stesso sito web.

Oggi affrontiamo il tema dell’orario di lavoro che è impresentabile ed opera discriminazioni tra madri e singol, tra giovani ed anziani e non è rispettoso della salute degli operatori.
Prima di cambiare un orario oppure una turnazione gli operatori dovrebbero essere cerniti dal Medico Competente.
Spesso anche il sindacato non è informato del cambiamento orario e non può chiedere il confronto con la delegazione trattante di parte pubblica previsto dal CCNL: semplicemente… medioevo.

Questo è un risultato della precedente direzione strategica con l’augurio che l’attuale possa gradualmente intervenire poiché non è corretto che la fuga del personale si ripercuota sui poveri operatori rimasti in azienda. Quindi, ci vuole pazienza e determinazione per cambiare questi postulati contrattuali sconvenienti.

Altro argomento riguarda l’applicazione dei DEP ( differenziali economici professionali) che altro non sono che le cosiddette progressioni orizzontali di un tempo seppure riviste nelle modalità di attribuzione, proprio da parte del contratto nazionale.
Argomento delicatissimo poiché presuppone l’applicazione di un punteggio che va a formare un graduatoria rispetto alla quale ci sono ammessi e non ammessi e rispetto alla quale il differenziale economico viene attribuito a non più del 50% dei lavoratori dell’azienda.
Oltre alle modalità per attribuire il punteggio di graduatoria, tutto discutibile, ad ogni dipendente l’argomentazione più importante che lo riguarda è quella di comprendere che come stanno le cose non è possibile capire per il lavoratore perché il collega X lo ha preceduto in quanto non può controllare i punteggi attribuiti e, soprattutto, non ha possibilità di conoscere le modalità molto personalistiche di attribuzione di questi stessi punteggi  per formare la graduatoria.

Ergo… poiché i ricorsi sono individuali – contro eventuali sofisticazioni, se non si hanno prove concrete il lavoratore discriminato rimane al palo e non può espletare alcun ricorso che si possa definire fondato.

FIALS-CONFSAL CHIEDE PERTANTO LA RICONTRATTAZIONE DI QUESTO ISTITUTO COSI’ COME UN NUOVO CONFRONTO SULL’ORARIO DI LAVORO CHE È DISCRIMINATORIO ANCHE TRA UN REPARTO ED UN ALTRO.

IL PROSSIMO PUNTO SU CUI DISCETTEREMO SARA’ LA MISURA USATA PER SCEGLIERE TIZIO PIUTTOSTO CHE CAIA , PER L’ATTRIBUZIONE DELLE MACRO- AREE E… VIA DI SEGUITO.
CHIEDEREMO INFATTI, LA PUBBLICAZIONE DEI VERBALI ATTRAVERSO I QUALI E’ MATURATA UNA CERTA SCELTA PIUTTOSTO CHE UN’ALTRA.
QUESTO PER PROVARE A MODIFICARE CERTE FRIZIONI NELLA DIREZIONE DEL PERSONALE SOTTOPOSTO CHE SI LAMENTA, IN GRAN NUMERO.

CONCLUDENDO: ci vuole un poco di pazienza per raggiugere certi risultati ed il prezioso contributo che ci possono fornire direttamente i lavoratori STESSI è quello di rinnegare l’ISCRIZIONE ai sindacati firmatari del CCIA dando voce e forza a FIALS-CONFSAL.

Ognuno infatti, raccoglie ciò che semina ! Basta con i lamentii inconcludenti !

 

 

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