Il viaggiatore

anonimo

“Se non piangerai come viaggiatore, non ti rallegrerai come cittadino; non potrai esse abitante del Cielo se avrai voluto esserlo solo della terra; rifiutando la fatica del viaggio, non avrai il riposo della patria; fermandoti dove invece bisogna solo camminare, non giungerai dove bisogna realmente arrivare. Non puoi avere posto quaggiù dove sei venuto solo per passare. Vivi dunque sulla terra come pellegrino e ospite a cui poco importa delle faccende della terra.”

Satish Kumar è un personaggio dalla storia a dir poco eccezionale: ispirato dall’esempio di Lord Bertrand Russell, nel 1962 intraprende un pellegrinaggio a piedi attorno al mondo per perorare la causa della pace.

Particolare fondamentale: Satish parte senza un soldo in tasca, per fare programmaticamente affidamento sulla generosità e lo spirito di cooperazione delle persone che incontrerà. E verrà ripagato: il suo viaggio si trasformerà in una meravigliosa serie di incontri e di scoperte.

L’insegnamento che Satish trae da quest’esperienza è così potente da permeare tutto il resto della sua vita: in questo libro racconta in forma di intervista quanto ha appreso sugli uomini e sul pianeta, sul distacco dai beni materiali e sull’interconnessione di tutti gli esseri viventi, sull’affrontare l’ignoto e sulla fiducia.

Lo spirito del pellegrino continua a pervadere la sua visione della vita e, grazie al suo libro agile e pieno di ottimismo (Pellegrino della Terra), potrebbe entrare a far parte anche della nostra.

Satish Kumar attinge alla sua esperienza personale e alla sua comprensione delle tradizioni spirituali sia dell’Oriente che dell’Occidente. Il libro prende la forma di conversazioni tra Satish e altri sugli aspetti interiori ed esteriori del pellegrinaggio: essere un pellegrino significa essere sulla via dell’avventura, uscire dalle nostre zone di comfort, lasciare andare i nostri pregiudizi e pre-condizionamenti, e fare passi verso l’ignoto.

Satish Kumar è stato pellegrino da quando, all’età di otto anni, si è unito alla fratellanza dei monaci jainisti vagabondi nella sua nativa India. In seguito percorse in lungo e in largo l’India con il successore di Gandhi Vinoba Bhave, persuadendo i proprietari terrieri a donare una parte delle loro terre ai poveri. Negli anni ’60 ha compiuto un pellegrinaggio di 8.000 miglia per la pace, che comprendeva le escursioni dall’India sull’Himalaya a Parigi passando per Mosca.

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